Shopping compulsivo

“Se guardate tutto ciò che viene messo in vendita, scoprirete di quante cose potete fare a meno”
Socrate

Da sempre lo shopping viene associato ad una attività piacevole, gratificante e socialmente accettata. Tuttavia, lo shopping può non essere sempre innocuo e divenire una vera e propria dipendenza.

Tre sono gli aspetti caratteristici dello shopping compulsivo:

  • L’atto dell’acquisto è irrinunciabile (pulsione)
  • La tendenza a comprare è incontrollabile (comportamento)
  • Gli acquisti persistono nonostante le conseguenze negative che determinano (natura ripetitiva e irresponsabile del comportamento).

La letteratura ci spiega che lo shopping compulsivo, non consiste semplicemente nel fatto che il soggetto faccia acquisti in eccesso, come spesso accade nelle festività. Perché possa essere diagnosticato come disturbo, il soggetto deve essere spinto in modo compulsivo: egli dedica ore alla settimana a spendere e l’azione di comprare si associa a un’intensa pulsione ad accaparrarsi uno o più oggetti. Questa pulsione irrefrenabile a comprare e ad accaparrare è irresistibile e irrinunciabile, ed è proprio ciò che conduce all’acquisto incontrollabile (Black, 2011).

L’impulso incontrollabile ad acquistare prodotti comporta conseguenze negative in vari ambiti della vita, come quello finanziario, familiare e lavorativo.

I soggetti affetti da questo disagio possono avere anche problemi legali, spesso bancarotta o debiti, o ricorrere talora al furto (in particolare, ammanchi di cassa e taccheggi) quando la possibilità economica si esaurisce.

Quando una persona continua ad acquistare oggetti anche quando questo comportamento ha determinato la perdita del lavoro, ha distrutto il suo matrimonio, ha compromesso rapporti con i figli o la espone problemi legali, la natura compulsivo del comportamento risulta evidente: il modo con cui il soggetto compie qui si fa chiaramente parte di un processo di dipendenza.

Lo Shopping compulsivo è inserito nella categoria delle nuove dipendenze perché presenta molte caratteristiche simili alle dipendenze da sostanza:

Tolleranza: i soggetti devono incrementare progressivamente tempo e denaro spesi, così come i tossicodipendenti devono aumentare la dose di assunzione della sostanza per ottenere gli effetti desiderati.

Craving: incapacità di controllare l’impulso a mettere in atto il comportamento..

Astinenza: produce un grande malessere per compulsivo che per qualche motivo si trova impossibilitato a fare questi.

La possibilità di fare acquisti in rete (shopping su Internet), rappresenta sicuramente una risorsa ma rappresenta un pericoloso incentivo per coloro che sono dipendenti da acquisti, i quali trovano nella rete un importante facilitatore nella manifestazione della loro patologia (Guerreschi, 2006).

Gli shopper compulsivi possono essere suddivisi in quattro categorie (Sorrentino, 2001):

  1. I Collezionisti: che si dedicano solo ad alcuni oggetti in particolare
  2. Gli Onnivori: comprano di tutto senza distinzione
  3. I maniaci dell’affare: amano acquistare qualsiasi genere di oggetti, purché ad un prezzo vantaggioso.
  4. Compratori virtuali: coloro che fanno acquisti in rete

Tra le cause che possono condurre a questo disagio, la letteratura suggerisce la presenza di una scarsa autostima che spinge tali persone a ricercare la sicurezza esternamente, negli oggetti, e la presenza di un deficit nella regolazione delle proprie emozioni che li conduce a placare sensazioni spiacevoli attraverso l’atto concreto dell’acquisto.

La storia familiare degli shopper compulsivi evidenza l’assenza di adeguate attenzioni affettive e la tendenza dei familiari a “riempire” il figlio attraverso oggetti anziché cure ed attenzioni più sane.

Il Centro Dipendiamo propone differenti percorsi per il trattamento di questa problematica. La psicoterapia individuale necessaria per esplorare le radici del disagio ed intervenire sulle carenze alla base della dipendenza.

La psicoterapia di gruppo, focalizzata sulla comprensione delle abitudini negli acquisti e sulle emozioni associate a tali comportamenti.

La psicoterapia di coppia e familiare spesso è necessaria e per riabilitare rapporti affettivi compromessi a causa di questa problematica.

Riferimenti bibliografici

Guerreschi C., (2005) New addictions. Le nuove dipendenze. San Paolo Edizioni.
Guerreschi C., (2006) Shopping compulsivo. Una passione da dimenticare. Ed: Campomarzio.
Kennet P. Rosenberg L. e Curtiss F., (2015) Dipendenze Comportamentali, Elsevier – Masson Editore

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