Maria Chiara Gritti

Maria Chiara Gritti, Fondatrice del centro, da anni si dedica con interesse alla cura della Dipendenza Affettiva. L’esperienza maturata in questo campo l’ha portata a sviluppare un protocollo di cura per la love addiction recentemente pubblicato sulla rivista di Terapia Familiare della Franco Angeli (Dipendiamo. Un trattamento sistemico di gruppo per la cura della dipendenza affettiva, 2018) e due libri: il bestseller “La Principessa che aveva fame d’Amore” (Speling e Kupfer, 2017), nel quale in forma favolistica racconta le dinamiche tipiche di questo disagio e le modalità per ritrovare la propria bussola interiore e “La Principessa che voleva amare Narciso” nel quale sempre utilizzando metafore favolistiche racconta le dinamiche dell'”incastro” di coppia tra la Dipendenza Affettiva e il Narcisismo Patologico.

Dal 2015 conduce, in collaborazione con la Scuola Mara Selvini Palazzoli corsi di specializzazione sul trattamento individuale e di gruppo dedicato a psicoterapeuti desiderosi di acquisire una metodologia di trattamento del disagio.

Recentemente il suo interesse si è ampliato ad altre forme di addiction che rappresentano la modalità privilegiata di espressione del disagio dell’epoca attuale, fondando la Dipendiamo Academy proponendo corsi di formazione ai professionisti.

La Principessa che voleva amare Narciso

Una mattina d’estate, in un antico e bellissimo regno nasce la generosa principessa Febe, colei che dona luce. O almeno, questo è ciò che crede di dover fare, perché crescendo impara a dedicarsi solo agli altri e a renderli felici riempiendoli di affetto e calore. Quando incontra Flavio, il principe Narciso, se ne innamora al primo sguardo e crede di aver finalmente trovato la persona giusta. Ma il ragazzo nasconde un segreto: educato per diventare un perfetto principe azzurro, non può rivelare a nessuno le proprie debolezze e deve sempre mostrarsi impeccabile. Più Febe si avvicina, più lui si sente minacciato; più Flavio si allontana, più lei fa di tutto per tentare di salvarlo. La complessità dei loro sentimenti li porta a perdersi in un labirinto emotivo senza uscita, che li tiene dolorosamente legati e distanti, finché Vera non insegnerà loro a guardarsi dentro per ritrovare la strada… Attraverso questa suggestiva favola metaforica, la psicoterapeuta Maria Chiara Gritti svela con sensibilità i meccanismi e le cause profonde della dipendenza affettiva e del narcisismo patologico, tracciando un percorso liberatorio verso la conoscenza di sé. Perché solo scoprendosi si può raggiungere la consapevolezza necessaria ad amare e farsi amare pienamente.

La Principessa che voleva amare Narciso | Centro Dipendiamo
La Principessa che aveva fame d'Amore | Centro Dipendiamo

La principessa che aveva fame d'amore

Belle, buone, brave e obbedienti: quante donne hanno imparato fin dall’infanzia che questo è l’unico modo per essere amate? Come succede ad Arabella, la protagonista di questa favola: pur essendo capace, intraprendente e piena di talenti, è pronta a sacrificare la sua allegria, la sua curiosità e i suoi stessi bisogni per compiacere i genitori e sentirsi apprezzata. Ma c’è qualcosa che grida dentro di lei, un grumo di insoddisfazione che le lacera lo stomaco e la rende irrequieta e vorace: è la sua fame d’amore. Si convince che solo un uomo potrà placarla e va dritta nella Città degli Incontri. Ma come può una ragazza poco nutrita d’affetto riconoscere il sapore del vero amore? È sin troppo facile accontentarsi di un riempitivo qualunque. Per fortuna c’è qualcuno pronto a darle una bella svegliata e guidarla a trovare la giusta ricetta. In questa favola, la psicoterapeuta Maria Chiara Gritti affronta con ironia e delicatezza la “love addiction”, quella strana cecità del cuore che porta a scambiare ogni rospo per un principe, a cui dare tutto in cambio di… niente. Troppe principesse ne soffrono, si aggrappano a rapporti squilibrati nei quali perdono autostima, fiducia e sorriso. Basta, non dobbiamo più accontentarci delle briciole, insegna la favola di Arabella: l’unico modo di nutrire il vero amore è imparare a nutrire noi stesse. E dovrà essere il principe a mostrarsi degno di noi.